La ricotta e la mortadella (je la famo...)

Stracci, protagonista de "La ricotta"
Stracci, protagonista de "La ricotta"

Stavo per scrivere qualcosa su La ricotta di Pasolini quando il buon, caro, Guido Martini mi segnala di aver rivisto in tv alcune scene di Corrado Guzzanti che interpreta Funari con la mortadella in tasca. Mortadella, ricotta… vediamo che cosa ne viene fuori. Guzzanti funarizzato è la quintessenza del nazionalpopolare, il giornalaio vs giornalista con la mortadella simbolo (gastronomico) del proletariato, come ci ricorda Francesco Nuti in Caruso Paskoski (la mortadella è comunista, il salame socialista, il prosciutto democristiano, la coppa liberale, le salsicce repubblicane, il prosciutto cotto fascista, la finocchiona radicale). Al cinema la mortadella è stata erotizzata da Valeria Marini in Bambola di Bigas Luna (chi si ricorda Prosciutto Prosciutto?) mentre Mario Monicelli ci ha fatto su un film (La Mortadella). E la ricotta? Non sarà che anche la ricotta è di sinistra? Non è un formaggio, viene fatta con lo “scarto” del formaggio, il siero, è protagonista di merende popolari, si ottiene da latte di diversi animali (vacca, pecora), a volte è fresca e morbida, altre volte dura e salata e si usa come formaggio da grattugiare. Se restiamo al film di Pasolini, girato nel 1963 come uno dei 4 episodi di Ro.Go.Pa.G (all’epoca era di moda mettere assieme 3-4 registi famosi e farli lavorare su un tema comune), la ricotta del film è simbolo della fame atavica di Stracci, il protagonista, una comparsa che recita in un film dedicato alla passione di Cristo (l’anno successivo uscì Il Vangelo secondo Matteo), alla perenne ricerca del cestino dalla produzione. Ma Stracci non è un proletario, non ha coscienza di classe, tutto ciò che gli interessa è placare la sua fame, fino alla morte. E’ un puro, come molti personaggi pasoliniani, non ancora corrotto dal consumismo e dall’omologazione borghese, vittima dei suoi istinti primordiali, vittima del suo istinto di sopravvivenza. Solo con la morte Stracci trova la libertà (“Povero Stracci. Crepare… non aveva altro modo di ricordarci che anche lui era vivo”), allo stesso modo di Accattone ("Mo’ sto bene”) e di Ettore di Mamma Roma che muore su un letto di contenzione. Sì, ma alla fine, la ricotta è di destra o di sinistra?

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