Spice girl. La maga delle spezie

Tilo, la maga delle spezie
Tilo, la maga delle spezie

Una di queste sere smanettando con il telecomando mi sono imbattuto nel film La maga delle spezie tratto dal romanzo di Chitra Banerjee Divakaruni (Einaudi). Stavo per cambiare cambiare canale, pensando fosse una commedia alla bollywood (a ridatece Satyajit Ray e Mira Nair!!), poi un bazar pieno zeppo di spezie coloratissime ha attirato la mia attenzione. La protagonista è una donna indiana, Tilo, che ha dei particolari poteri: parla con le spezie e le spezie parlano con lei rivelandole i desideri delle persone che frequentano il suo bazar di spezie. Ecco allora curcuma, zenzero, coriandolo, peperoncino, cannella, cumino, cardamomo che hanno il potere di “guarire” le persone che entrano nella sua bottega. Questo potere è però vincolato dal fatto che Tilo non può uscire dal suo bazar e non può innamorarsi di nessun altro, pena la perdita dei suoi poteri. Il bazar è frequentato dalla comunità indiana che vive nei paraggi (siamo a San Francisco, credo), ognuno con un problema: c’è l’anziano preoccupato perché la nipote si è innamorata di un occidentale, il giovane bullo che rischia di finire in una pericolosa gang, il taxista che subisce un’aggressione, i due innamorati delusi. Non c’è cruccio che le spezie non possano risolvere e non c’è segreto che Tilo non possa sapere grazie alla sua preveggenza. Tilo chiede consiglio alle spezie, prepara intingoli maneggiando pestelli e mortai oppure mette di nascosto nella tasca di un avventore una spezia, quasi fosse un talismano portafortuna. Il film, stemperato dagli eccessi bollywoodiani, mi ha ricordato certe commedie alla Lubitsch, quelle meno briose come Scrivimi fermo posta oppure, per restare in anni più recenti, film ambientati in “botteghe” come Smoke di Wayne Wang o Clerks di Kevin Smith (certo, ne La Maga delle spezie siamo mooolto più politically correct). Il potere evocativo e magico delle spezie mi fa venire in mente anche Un tocco di zenzero di Tassos Boulmetis e altri film dove alcuni ingredienti alimentari sono agenti di emozioni, ricordi e suggestioni.

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