Jack goes cooking

Jack e Connie
Jack e Connie

 

La morte di Philip Seymour Hoffman ha costretto la tv a mandare in onda il suo unico, credo, film da regista. Jack Goes Boating è una tenera storia d'amore tra due mistfist. Lui fa l'autista di limousine, è timido, goffo, ama il reggae ed è obbligato a portare sempre in testa un assurdo berretto nero per coprire i suoi dred biondi. Non sa nuotare e non sa cucinare. Lei lavora in un'agenzia di pompe funebri, è frigida, complessata, piena di insicurezze e paure. Vorrebbe tanto fare una gita in barca quando la primavera arriverà a scacciare l'inverno freddo e nevoso di New York. Jack e Connie si conoscono a una cena al buio organizzata da una coppia "normale" amica di entrambi. Come due adoloscenti alle prese con i primi turbamenti emotivi, Jack e Connie si evitano per paura di avere paura. Jack prende lezioni di nuoto perchè se vuole portare Connie in barca in primavera deve saper nuotare. E poi va da uno chef perchè una donna si conquista anche grazie a una bella cena. E così Jack impara ad affettare le cipolle senza lacrimare, a fare le costolette d'agnello, a gratinare le patate in forno. Ma quando arriva il gran giorno qualcosa va storto, non per colpa di Jack o di Connie ma per colpa della coppia "normale" che è ormai giunta al capolinea. L'allarme antincendio li scuote dal torpore e dai fumi del narghilè: la cena è bruciata, tutto è perduto. Jack ha una crisi e si chiude in bagno come un bambino cappriccioso. Allora Connie e l'altra coppia, con una radiolina in mano, intonano Rivers of Babylon e come per magia la tensione cala. Jack ritorna a essere Jack. Adesso ha capito che quella cena non era poi così importante per conquistare Connie. Così può chiudere gli occhi e immaginarsi, sotto il sole primaverile, in barca con Connie come una vera coppia "normale". Riposa in pace Philip Seymour Hoffman.

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